A piedi

Sentiero Gioele

Sentiero Gioele

Il sentiero è dedicato a Gioele Dutto, giovane alpinista che nel 2016 venne travolto da una valanga mentre stava scendendo la difficile parete nord del Monviso. Per ricordarlo, il papà Massimo, i familiari e gli amici riuniti nell’associazione “La libertà oltre la breccia” gli hanno intitolato un bellissimo sentiero che percorre creste tormentate tra arditi torrioni rocciosi.

Accesso in auto

Da Dronero risalire tutta la valle Maira fino all’ultima borgata Chiappera. Proseguire ancora per qualche centinaio di metri oltre l’abitato. Al ponte svoltare a destra seguendo la strada inizialmente asfaltata che sale verso le pendici della Rocca Provenzale. Dopo alcuni tornanti la strada diventa sterrata e prosegue per un paio di chilometri fino a superare un ponte. Proseguire ancora lasciando l’auto in uno spiazzo, assicurandosi di fermarsi prima del divieto.

Note

Sui segnavia è raffigurato un moschettone giallo con il nome di Gioele.

Descrizione

Trascurata la sterrata che volge verso nord, imboccare un sentiero (palina) che si dirige verso est tenendosi a poca distanza dal rio del Maurin. Duecento metri oltre lo si supera grazie a una passerella in legno.

Lasciando a destra la grangia Nicolino seguire il sentiero che serpeggia in direzione delle grange Rivero (2.082 m). Nei loro pressi piegare verso destra (sud) risalendo la ripida rampa in direzione del colle Greguri.

Guadagnati centocinquanta metri di dislivello si approda su un ripiano al fondo del quale appare la spettacolare lama rocciosa della Rocca Castello, mentre a sinistra si staglia l’Eighier che pare una freccia protesa verso il cielo.

Il sentiero prosegue dolcemente per poi impennarsi nei pressi del colle Greguri (2.317 m), dove si trova un bunker del Vallo Alpino, il sistema di fortificazioni voluto da Mussolini per proteggere il confine italiano in previsione della seconda guerra mondiale. Dal versante opposto si apre un panorama mozzafiato sul vallone che digrada verso Chiappera, dominato al fondo dall’Oronaye, e una spettacolare vista d’infilata sulla croce della Provenzale, stretta tra l’affilatissima cresta Figari e la parete della Torre Castello.

Ignorato il sentiero che scende verso Chiappera, svoltare a sinistra sulla traccia che risale le pendici del monte Eighier. Giunti a una ex casermetta (2.477 m) trascurare la deviazione verso la vicina cima per seguire il sentiero che continua a salire in direzione nord-est giungendo nei pressi del valico denominato la Colletta (2.556 m).

Proseguendo in salita sul sentiero che taglia il pendio erboso lasciare in basso a destra il profondo avvallamento erboso della Funsa Lunga, e con un lunghissimo traverso in mezzo a una moltitudine di fiori raggiungere il colle di Rui (2.709 m).

Abbandonato il sentiero che scende nella val Fissela affrontare, subito a sinistra del colle, la tormentata costa omonima lasciando alle spalle la svettante cima del monte Cervet. Segnavia bianco/rossi e ometti indicano chiaramente il percorso.

La salita su pietrisco porta a superare alcuni facili dossi, con vedute sublimi all’indietro sulla val Fissela e le cime che la contornano. Avanzando, verso quota 2.900 metri inizia il tratto più impegnativo ma anche più interessante del percorso (passi di I). In leggera discesa scendere alcuni gradini rocciosi seguendo più avanti la traccia che si abbassa sul lato della val Fissela per aggirare un grande torrione.

Con una svolta finale verso sinistra risalire nuovamente portandosi alla sua base quindi, proseguendo sul filo di cresta, superare in sequenza altri tratti rocciosi che si dilungano fino alla cima del monte Freide (2.951 m), punto più alto dell’itinerario, costituita da pietrisco friabile.

Questo pulpito offre un’impagabile visuale sull’arco alpino dell’alta valle Maira: solo per citare le cime principali si vedono i monti Faraut, Monviso, Albrage e Maniglia a nord, Aiguille e Brec de Chambeyron, Tête de l’Homme e Tête de la Frema a ovest e Oronaye e Cervet a sud.

Dopo una meritata pausa iniziare la discesa lungo la breve cresta nord che porta al passo di Lauset (2.889 m), ben difeso dal bunker dell’Opera 33 e quello che rimane di antiche casermette.

Proseguire sul facile traverso pietroso verso nord che in leggera discesa conduce al vicino colle della val Fissela (2.872 m).

Dal colle inizia una lunga e ripidissima discesa a sinistra nella valle di Marin, incassata tra i rocciosi versanti occidentali dei monti Freide e Albrage, dapprima su terreno erboso, poi su pietraia e infine su sentiero delimitato da cordoli di pietre, il tutto ottimamente segnato da paletti in legno e tacche bianco/rosse.

Confluiti sul sentiero del vallone Autaret svoltare a sinistra e poco più a valle superare le grange Turrè. Raggiunta una strada sterrata proseguire fino alla grangia Rabet, dove si svolta a sinistra facendo ritorno alle grange Collet dove si chiude questo spettacolare e poco conosciuto anello.

 

Testo: Elio Dutto e Valerio Dutto di Cuneotrekking.com

Foto: Elio Dutto di Cuneotrekking.com

Informazioni

  • Ascesa: 1.070 m
  • Distanza: 10,8 km
  • Località: Acceglio
  • Stagione: Estate
  • Difficoltà: Difficile

Gli sport di montagna sono attività potenzialmente pericolose e vanno intraprese con la giusta attrezzatura e preparazione. Vi invitiamo a consultare il bollettino meteo e valanghe prima di intraprendere un’escursione e/o rivolgersi ad una guida per un accompagnamento. Il Consorzio Turistico Valle Maira declina qualsiasi responsabilità relativamente ai consigli e agli itinerari qui riportati, che vanno valutati personalmente in funzione delle condizioni meteorologiche e del manto nevoso.