Santa Margherita – anello sui sentieri dei partigiani della 2A Divisione Alpina Giustizia e Libertà

Un bel sentiero ad anello che si sviluppa tra gli splendidi boschi della media Val Maira, consente di muoversi tra il vallone di Moschieres e quello di Paglieres (e ritorno), toccando le numerose borgate che sorgono attorno a Santa Margherita, roccaforte delle formazioni GL sulle montagne cuneesi. Fu la sua stessa collocazione geografica a portarla ad essere scelta come quartier generale della guerriglia, infatti si trova sul ciglio di una falesia in posizione dominante sul vallone di Paglieres, le cui provenienze potevano essere facilmente controllate da chi presidiava il Colletto. La borgata fu al centro di tutta l’attività partigiana GL che si svolse sulla destra orografica della Valle Maira e nella confinante Valle Grana. Vi trovarono inoltre rifugio ed ospitalità nei venti mesi praticamente tutte le bande partigiana del Cuneese di altro colore e provenienza che li approdarono temporaneamente per riprendersi dai rastrellamenti nelle loro zone di insediamento.
Dal piazzale della chiesa, salire lungo la sterrata che sale al cimitero e proseguire per poche centinaia di metri lungo i tornanti verso il rifugio oltrepassando la sbarra che delimita il passaggio dei veicoli. Il rifugio è dedicato al comandante partigiano Detto Dalmastro ed è stato inaugurato nel 1970. Di recente l’ANPI, che ne era proprietaria, lo ha donato al Comune di Dronero che lo ha ristrutturato. La struttura è centro rete dell’ambito del progetto Memoria delle Alpi e si colloca nel circuito Sentieri della Libertà in provincia di Cuneo.
Tornando sui propri passi, al primo tornante imboccare il viottolo (paletto con indicazione) a destra e percorrere il traverso nei prati passando dapprima accanto al cippo che ricorda Jean Lippmann (maquisard francese che diede supporto ai partigiani di GL) e poi tra una cappelletta che ricorda i martiri della 2° divisione G.L. ed una lapide che riporta il messaggio di Piero Calamandrei fino a giungere al Colle della Margherita.
Da qui piegare a sinistra e prendere il sentiero che scende a destra (S02) dei Percorsi Occitani) con direzione Paglieres che si inoltra in discesa attraversando una bella faggeta; questo sentiero è intitolato a Nini Acchiardi, comandante partigiano delle truppe garibaldine che operavano sul versante sinistro idrografico della valle Maira. Il sentiero attraversa la comba di Moschieres prima di giungere al Rio Albert che si supera con un ponte in pietra e dove nei pressi giace anche una macina da mulino e dopo aver superato un profondo impluvio nel fitto bosco esce presso la borgata Bedale (1224 mt) una delle tante che costituiscono il paese diffuso di Paglieres (comune fino al 1929) nel vallone di “Cumbamala”. Oltrepassato il nucleo delle case la strada confluisce in prossimità di un tornante, quindi prendere il tratto in salita che conduce alla piazza della borgata Filoira. Qui si trova una lapide dedicata a Jean Lippmann detto “Lorrain” che collaborò con i partigiani dalla primavera all’estate del 1944 per poi tornare in Francia ed essere catturato e fucilato dei tedeschi, mentre sulla piazza si erge sulla sinistra un grande edificio (abbandonato) che fungeva da comando partigiano. Poco prima di questo edificio inizia un sentiero che con diversi zig-zag sale piuttosto ripido verso le frazioni di Serre e Goria (affiancate) facenti parte anch’esse di Paglieres e sedi di distaccamenti partigiani. Una volta raggiunte le borgate si hanno due opportunità: scendere su strada asfaltata toccando le borgate sottostanti di Saretto e Girardi oppure ripercorrere il sentiero di salita tornando al piazzale della Chiesa.
Ritornati sulla piazza, si dovrà seguire la strada asfaltata che scende nel vallone fino ad incontrare la piccola borgata di Chiotto (le borgate di Filoira e Chiotto possono essere attraversate con qualche difficoltà lungo le antiche vie lastricate ormai invase dalla vegetazione). Continuando la discesa si superano due tornanti ed un lungo traverso, prima di raggiungere il fondovalle dove la carrozzabile si affianca al Rio Paglieres. Poche centinaia di metri più avanti una strada sterrata si stacca sulla destra inoltrandosi nel vallone di Moschieres (segnavia S32). Da qui in circa 30’ minuti (1 km) si raggiunge la grande borgata di Moschieres (Las Moscheras) ormai totalmente abbandonata, con le case che cadono in rovina. Un tempo era sede di un importante distaccamento partigiano a protezione del vallone di S. Margherita.
Il sentiero continua attraversando le case in falsopiano protetto da un muretto, ad un certo punto (15’) occorre abbandonare la traccia S32 che conduce al Colle di Poca svoltando a destra (logo memoria delle Alpi). Il sentiero evidenziato con tacche bianche rosse, risale il bosco con tratti dapprima ripidi per poi diminuire la pendenza e innestandosi in una pista forestale che conduce (a destra) al colle della Margherita attraversano le poche case della borgata Cuccetto (Al Cuchèt) in discrete condizioni. Nel nucleo della borgata si erge ancora un edificio chiamato la Casa del Comune. Durante il periodo medievale Moschieres godeva di indipendenza amministrativa da Paglieres e questo edificio poteva essere stato probabilmente la sede dei “consoli” i rappresentanti della comunità locale presso il Comune di Dronero.
Da Cuccetto seguire la pista forestale privata (sbarra per accesso auto) fino a giungere al colle della Margherita e da questo, per strada sterrata fino al piazzale della borgata dove davanti alla chiesa si era lasciata l’auto.
PARTENZA / ARRIVO: Piazzale della chiesa della borgata di Santa Margherita (Dronero) nel vallone di Moschieres
PERIODO CONSIGLIATO: da maggio a novembre (la strada è aperta in quel periodo)
TEMPO E DISLIVELLO: 4h 30’ per completare l’anello (senza soste) – 650 metri di dislivello complessivo per una lunghezza totale di circa 13 km
COME ARRIVARE: raggiunta Dronero, si dovrà proseguire verso la Val Maira (viale alberato) e, poco dopo l’abitato di Roccabruna svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per la frazione Tetti che si dovrà attraversare completamente (compreso il borgo di Tetti Borgetto) passando sul ponte con il traffico regolato da semaforo. Al bivio successivo, svoltare a sinistra seguendo le indicazioni per Santa Margherita (borgata Ghio) ed addentrarsi nel bosco di castagni percorrendo la stretta carrozzabile. Giunti a Ruà del Prato, proseguire e al primo bivio svoltare a destra seguendo le indicazioni per Santa Margherita (Ghio), la strada sale fino ad arrivare a borgata Falcone da dove si fa più ardita (splendidi scorsi panoramici) fino a raggiungere Santa Margherita, posta sul ciglio di una falesia, dove, appena passate le case occorre svoltare decisamente a destra e risalire lasciando l’auto sul piazzale della bella chiesa (un tempo parrocchia).
NB: tenere presente che il tratto di strada tra le borgate Falcone e Santa Margherita viene chiuso normalmente con ordinanza comunale da fine novembre a tutto aprile; prima di pianificare una escursione, contattare il Comune di Dronero.
DIFFICOLTA’: l’itinerario si sviluppa in buona parte su piste forestali, sentieri e per qualche tratto anche su asfalto, sempre evidenti e privi di difficoltà ed è agevole per chiunque sia in buone condizioni fisiche e abituato a camminare senza difficoltà per qualche ora.
Informazioni
- Durata: 4h30
- Ascesa: 650 m
- Distanza: 13,0 km
- Località: Dronero
- Stagioni: Autunno, Estate, Primavera
- Difficoltà: Media Difficoltà
Gli sport di montagna sono attività potenzialmente pericolose e vanno intraprese con la giusta attrezzatura e preparazione. Vi invitiamo a consultare il bollettino meteo e valanghe prima di intraprendere un’escursione e/o rivolgersi ad una guida per un accompagnamento. Il Consorzio Turistico Valle Maira declina qualsiasi responsabilità relativamente ai consigli e agli itinerari qui riportati, che vanno valutati personalmente in funzione delle condizioni meteorologiche e del manto nevoso.