T (Turistico)

Seconda Tappa

Da Sant’Anna di Roccabruna a Alberti

Seconda Tappa

Una tappa di collegamento tranquilla, ancora su stradine e sentieri poco battuti. Svolgendosi prevalentemente nel bosco non offre panorami grandiosi, ma attraversa borgate autentiche che, colpite dallo spopolamento, hanno conservato il loro aspetto originario e permettono di farsi un’idea approfondita dello svolgersi della vita quotidiana in montagna.

Percorrere il parcheggio asfaltato a nord della chiesa. Dopo poche decine di metri, al bivio, svoltare a sinistra. Affiancate alcune case la strada diventa sterrata. Al bivio a monte svoltare a sinistra sulla stradina che scende e compie una curva a gomito verso nord addentrandosi nel cumbal Arvaja.

La sterrata effettua un lungo semicerchio di circa tre chilometri entrando per un breve tratto nel comune di Cartignano. Superata una bella baita in pietra situata in zona molto panoramica, dopo circa un chilometro, ormai nel comune di San Damiano Macra, si percorre un viale delimitato da betulle e abeti che conduce al grande pianoro prativo su cui è posta la cappella di San Chiaffredo, protettore degli scalatori del Monviso. La cappella non ha il campanile, che si trova invece nella vicina borgata Roi: si dice sia stato costruito lì per proteggere la campana.

Proseguire sempre sulla sterrata in leggera discesa verso ovest affiancando la borgata Roi. Duecento metri più in basso abbandonarla per svoltare a destra su una pista forestale che quasi subito diventa mulattiera delimitata da muretti a secco e, più avanti, da lose posate in verticale.

Il sentiero prosegue in leggera discesa, affianca antiche baite e conduce alla radura dove si trova Mostiola, bellissima borgata con un originale campanile costruito con pali di legno.

Procedere sulla stradina a monte delle case che diventa sentiero e più avanti confluisce su una sterrata. Seguirla in salita verso destra e, dopo poche decine di metri, abbandonarla per svoltare a sinistra su un sentierino (attenzione: non evidente).

Il sentiero scende e passa a monte di Grangiassa. Raggiunto un bivio si svolta a destra sul Sentiero del Puy che torna a salire per un breve tratto. Poco dopo inizia una lunga discesa a serpentina che porta a superare alcune insenature e rii laterali prima di raggiungere Molineri di Pagliero.

Attraversare la borgata e svoltare a destra sulla strada asfaltata che dopo alcune curve confluisce sulla via che da San Damiano Macra risale il vallone di Pagliero, punto minimo di quota della tappa (950 m).

Svoltare a destra in salita verso Pagliero, che si raggiunge dopo circa un chilometro. È interessante osservare i tre edifici religiosi addossati l’uno all’altro che condividono un unico campanile, testimonianza delle diverse epoche dell’insediamento.

Proseguire sulla strada asfaltata che risale il vallone. È possibile prendere alcune scorciatoie che passano in Paschero, con il suo grande pilone, e Sasia. Dopo quest’ultima si consiglia invece di procedere sulla strada asfaltata perché la successiva scorciatoia attraversa terreni privati.

Superare su asfalto Chiabrieri, poi la cappella di San Marco, a monte della strada, e Bianchi. Dopo un falsopiano si supera Bersia, dopo la quale si tiene la destra, e superata un’ultima curva appare il posto tappa, la locanda Il campo della quercia.

Testi e fotografie di Cuneotrekking.com

Informazioni

  • Ascesa: 350 m
  • Discesa: 380 m
  • Distanza: 11,5 km
  • Altitudine partenza: 1.252 m
  • Altitudine massima: 1.290 m
  • Difficoltà: T (Turistico)

Note

Trattandosi di una tappa corta chi è allenato può unirla con la precedente o la successiva.